Una decisione presa della Regione Lombardia, oramai dimissionaria e prossima alle elezioni.
Finisca il consumo di suolo verde
La vicenda di questo insediamento è molto vecchia: si torna ai tempi della famigerata discarica di Cerro Maggiore, per la quale Paolo Berlusconi fu condannato a pagare cento miliardi di lire e che vide numerose condanne. Da questa vicenda e da quella collegata di Buscate ne siamo usciti con la raccolta differenziata; ma da allora scaturisce questa nuova storia.
Dopo poco tempo, ancora nel secolo scorso, Auchan insediò il suo grande centro commerciale a Rescaldina, confinante con la discarica, prossima alla chiusura definitiva. Un totale di 50.000 mq dedicati al supermercato e ai negozi, oltre ad altrettanti a parcheggi. La catena, allora della galassia Fiat e Agnelli, riuscì ad avere anche una superstrada dedicata che la unisce allo svincolo autostradale di Legnano. Una prima sottrazione di terreno agricolo per compiacere l’Auchan – nel frattempo diventata tutta francese – e l’accesso ad un centro commerciale inaccessibile senza l’automezzo privato. E molto lontano dalle case della maggioranza dei suoi clienti.
In questi anni recenti il comune di Cerro Maggiore – su cui corre la bretella stradale – ha approvato il suo PGT dove compare un polo di espansione urbana sull’area compresa tra la statale 527 e l’autostrada, chiamato Melting Point, con la pretesa di essere un grande polo tecnologico polifunzionale. Come la storia della Lombardia insegna, si tratta di cementificare altri suoli agricoli destinandoli agli usi più bizzarri, sotto l’ombrello di creare posti di lavoro. In questo caso si maschera, a nostro avviso, la futura collocazione del centro commerciale. Quella che a novembre 2012 si palesa, dopo anni di voci sulla presenza di Ikea in questo sito. Tutto ciò mentre la regione di Formigoni ha le valigie in mano.
Cosa prevede il nuovo progetto presentato in Regione e approvato ? Si parla di 300mila metri quadrati di insediamento, con sbancamenti del suolo per fare parcheggi e strade di contorno; gallerie di negozi. Quindi oltre il doppio dell’Auchan !
Contro tale ipotesi si è già schierata l’amministrazione di Legnano, con il neosindaco Centinaio che chiede un tavolo di confronto aperto anche ai comuni vicini. Anche l’Unione commercianti del Legnanese ha espresso la sua contrarietà, esprimendo il concetto che per ogni posto di lavoro nuovo di grande centro commerciale se ne perdono, statistiche alla mano, tre nel raggio di cinque chilometri.
Nei fatti quello che è stato approvato in regione è la scomparsa del residuo territorio agricolo tra i tre comuni. Questo a chiudere il ciclo del triangolo di strade che l’hanno delimitato: A8, SS527 e la bretella nuova. Più cemento e più asfalto per tutti: a questo noi ci opponiamo fermamente.
Sosteniamo che è folle cementificare i suoli agricoli restanti. Se IKEA vuole espandersi, ritiri il progetto e sia coerente con l’immagine aziendale che vuole dare. Si cerchi stabili e terreni già costruiti, abbandonati o in via di dismissione. Ovviamente non sarà facile avere tutte le strade al proprio servizio.
Crediamo che la responsabilità sociale e il benessere comune non possano prescindere da queste scelte. La Regione Lombardia si accolli le sue responsabilità e non lasci scheletri negli armadi: la libertà d’impresa non può sopraffare i beni ambientali e il benessere collettivo.
Andrea Barcucci