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In relazione all’ampio dibattito scatenatosi sulle alleanze o non alleanze in vista delle future elezioni nazionali e soprattutto regionali , per quel che riguarda il caso Fedrighini si tratta di una autocandidatura e quindi può essere valutata unicamente come una disponibilità ad essere candidato (come lui stesso ha in seguito precisato).Vero e’ che in una fase tanto delicata certe fughe in avanti sono solo dannose per tutto e tutti.
Nella riunione dei Verdi Regionali della Lombardia di Lunedì 29 ottobre non è stata presa alcuna decisione definitiva ne’ avanzata alcuna candidatura, a parte i riferimenti alla figura di Domenico Finiguerra, allora portavoce degli Ecologisti e reti civiche, come figura dirompente al’interno della coalizione , portatrice di temi forti , con l’obiettivo di condizionare le scelte programmatiche del centrosinistra e soprattutto al fine offrire agli elettori ,spesso orfani di rappresentanza ,una reale alternativa ai partiti tradizionali in seno alla colaizione.
Pur registrando una prevalenza di orientamenti verso l’esplorazione del dialogo con il centrosinistra, considerata la delicatezza del dibattito in gioco, Bonelli in quella sede ,alla presenza di Domenico ,si è impegnato a cercare una sintesi più avanzata, proposta alla quale Finiguerra non ha obiettato alcunché.
Ritengo sia diritto e dovere del Coordinamento Nazionale degli Ecologisti e civici decidere al più presto una posizione chiara relativamente alle elezioni politiche nazionali e regionali di Lazio Lombardia e Molise.È anche evidente tuttavia che le decisioni relativamente a queste regioni non possono essere prese senza il consenso degli attivisti locali.
Presidente dei Verdi della Lombardia
Elisabetta Patelli