Smog e nevi chimiche: stessa area critica ma cieli diversi?

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Esprimiamo tutta la nostra solidarieta’ al Sindaco Pisapia e alla su Amministrazione  per  gli incresciosi episodi di ignoranza contro una misura intelligente e indifferibile quale la realizzazione dell’area C di limitazione del traffico.

Ottimi i risultati , pur nella fase di sperimentazione, con una riduzione del 33% del traffico.Certamente ci vorra’ tempo per verificare benefici sui livelli di inquinamento.
Nella stessa area critica, poco piu’ lontano,a Como, con valori del PM10 di  125 microgrammi/mc del 17 gennaio , pari a 2 volte e mezza il limite consentito, e di 100 microgrammi/mc per le polveri ultrasottili , ancora piu’ letali,  si fa finta di nulla.

Nemmeno l’episodio inquietante della neve chimica nel milanese, in Brianza, basso varesotto, bresciano e veronese che spalma sul terreno una coltre di veleni , silicati,  solfuro ossido di rame, ioduri di piombo, mercurio e cadmioe riesce a far cader il velo steso su un killer invisibile : l’inquinamenteo atmosferico ,ormai costantemente assestato su livelli inquietanti..

Eppure Milano e’ nella nostra stessa area critica , non dobbiamo pensare che i cieli sopra noi siamo diversi.
Qunado eravamo piccoli con la neve si giocava e certamente ce la siamo anche mangiata, oggi dovremo insegnare ai nostri figli a starne lontano come dai detersivi.

Un nuovo studio condotto da uno scienziato della Nasa evidenzia 14 misure chiave per il controllo dell’inquinamento: se venissero attuate,  si potrebbe rallentare il riscaldamento globale significativamente entro il 2050.
Si tratta di interventi per ridurre il rilascio di carbone e metano, inquinanti che aggravano il cambiamento climatico e danneggiano la salute respiratoria.
Lo studio stima che a livello mondiale potrebbero essere evitate tra 700.000 e 4,7 milioni di morti premature.

Ma in che modo?

Le strategie chiave segnalate degli scienziati prevedono, fra l’altro, la rilevazione e il blocco di fughe di gas dalle miniere di carbone, dai pozzi di petrolio e dagli impianti di gas naturale, la riduzione delle perdite lungo le condotte, lo stop delle emissioni dalle discariche cittadine, la revisione degli impianti per il trattamento delle acque reflue, e il controllo delle emissioni da letame nelle aziende agricole.

E ancora, si suggerisce di installare filtri sui veicoli diesel, bloccando la circolazione di quelli altamente inquinanti, l’aggiornamento di fornelli e caldaie e il passaggio a tipi di combustione più pulita. E trarne vantaggio non sarebbe solo il pianeta, ma anche la salute umana.

Ancora parole al vento?

Elisabetta Patelli
Presidente Verdi Lombardia

Spiegazione effetto neve chimica da focus.it

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